Le norme sulle indebite compensazioni, come disegnate dalla legge di bilancio 2019, per le imprese sono insostenibili. A iniziare dalle prestazioni nell’ambito di appalti e subappalti.
Le molte criticità rilevate sono state comunicate al Ministro Gualtieri con una lettera congiunta della filiera delle costruzioni (in allegato).
CNA Costruzioni in particolare ritiene che l’esigenza di individuare uno strumento di contrasto alle frodi non può dare come risultato un pregiudizio per i contribuenti (le imprese), già soggetti alla ritenuta d’acconto, costringendoli a compensare solo dopo la dichiarazione. Così si penalizzano anche le aziende, che possono aspettare fino a due anni per i loro crediti.
CNA Costruzioni, insieme alle altre Associazioni nazionali di settore, ha chiesto di abrogare l’articolo (articolo 4 Decreto fiscale) che obbliga il committente o l’appaltatore, in caso di subappalto, a versare le ritenute relative ai dipendenti. Si tratta di una norma iniqua, farraginosa, complessa e sproporzionata che creerà difficoltà burocratiche ma soprattutto finanziarie. Si creeranno problemi di liquidità enormi con l’obbligo di mettere a disposizione le somme 5 giorni prima della scadenza. Senza contare la difficoltà di tenere una contabilità, giornaliera o addirittura, oraria nel caso di imprese con lavoratori impegnati su più cantieri.
La strada maestra per evitare questo rischio letale per il mondo delle piccole e medie imprese del settore costruzioni è senza dubbio l’abrogazione totale del famigerato articolo 4.
Né convince CNA Costruzioni la proposta di lasciare in piedi la norma solo per le grandi commesse (come qualcuno ha proposto), perché in questo caso la soglia per identificare le grandi commesse deve riguardare contemporaneamente committente, appaltatore e l’eventuale subappaltatore, affinché non si possano scaricare sull’anello più debole della catena gli effetti negativi di questa norma.
scarica la lettera della filiera al ministro Gualtieri:20191021_Lettera Ministro Roberto Gualtieri