
“Sono passati oltre tre mesi dall’ultima volta in cui UNATRAS si è rivolta al Ministro delle Infrastrutture e, per suo tramite al Governo, spiega Patrizio Ricci Presidente regionale CNAFITA e Adriano Bruneri, Segretario Fita/Cna, denunciando il malessere della categoria l’insoddisfazione per la mancanza di risposte su questioni decisive per la sopravvivenza del sistema delle imprese di autotrasporto e, con esse, di una fetta fondamentale dell’autonomia economica del Paese. E non è escluso –sottolineano– che si arrivi a proclamare anche il fermo ad oltranza”.
Ma quali sono le cause che hanno indotto i trasportatori a manifestare, con questa intensità? “Le cause sono sostanzialmente cinque. Innanzitutto, chiediamo la determinazione mensile dei costi indicativi di esercizio dei diversi servizi di autotrasporto, tenendo conto di tutti i fattori che li determinano. Chiediamo l’assunzione di iniziative volte a garantire l’effettiva trasparenza e regolarità del mercato nazionale ed internazionale dei trasporti, attraverso: il rilancio e la definitiva messa a regime del portale della regolarità dell’autotrasporto, gestito dall’albo nazionale ed azioni di contrasto efficaci e coordinate con quelle di altri paesi europei contro la concorrenza estera sleale ed illegale e contro qualsiasi forma di abusivismo. Terzo, l’ottenimento di sanzioni effettive e norme disincentivanti per chi non rispetti i tempi di pagamento dei servizi di trasporto. Quarto lo sblocco del rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali, semplificando gli adempimenti a carico delle imprese ed infine il pieno funzionamento delle motorizzazioni civili”.
UNATRAS quindi ha deciso, all’unanimità, che con il Governo è NECESSARIO CAMBIARE MUSICA.
“la nostra è una posizione doverosa, dopo aver atteso inutilmente risposte sia dal precedente che dall’attuale esecutivo. C’è determinazione nel seguire questo percorso, dopo che la disponibilità al confronto dimostrata da UNATRAS, probabilmente, è stata interpretata dallo stesso Governo come sintomo di debolezza. Non siamo per le prove muscolari a ogni costo. Ma quando la misura è colma, bisogna pure che ognuno si assuma la propria parte di responsabilità. La Giornata di Mobilitazione dell’Autotrasporto Italiano di Sabato 18 è solo il primo atto. Sarà un primo segnale al Governo e alle Istituzioni che, ci auguriamo, venga raccolto. Ma se non dovesse essere così, è molto probabile il ricorso a forme di protesta più incisive, che potrebbero arrivare anche al fermo nazionale del settore”.
Quel che si vuol sottolineare è il valore strategico delle nostre richieste (vedasi volantino 18 marzo UNATRAS). Una volta tanto, non parliamo di soldi: non si chiede un euro al Governo. Chiediamo invece regole e strumenti che consentano alle imprese sane di poter vivere e, magari, crescere. E, nello stesso tempo, si chiede ai committenti di stare attenti a perseverare nei loro comportamenti vessatori nei confronti dei vettori, utilizzando anche condotte assolutamente illegittimi, ed al Governo di porre in essere norme efficaci per disincentivare e punire tali comportamenti.
I fatti e le circostanze indicati di seguito tornano utili per spiegare la portata di alcune richieste di UNATRAS, in particolare sui tempi di pagamento, la regolarità ed i costi di esercizio nell’autotrasporto..
LEGGI IL Comunicato stampa Fita Cna