FITA CNA del Veneto Lombardia Piemonte ed Emilia Romagna a Milano per una prima stima dell’impatto del provvedimento di divieto per i veicoli euro3
Il Piano aria prevede che dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno, i diesel euro3 non potranno circolare (dal lunedì al venerdì) dalle 7.30 alle 19.30.
Il mondo del trasporto e dell’artigianato ha valutato le ripercussioni sulle imprese del provvedimento che ha introdotto il perentorio divieto di circolazione per i mezzi di classe euro3.
Pur concordando sulla necessità di porre rimedio al perdurante stato di inquinamento dell’aria in pianura Padana, la decisione assunta dalle regioni Lombardia Emilia Piemonte Veneto rischia di mettere in forte crisi molti imprenditori, commercianti ed autotrasportatori.
I provvedimenti presi sono stati discussi in un summit appositamente convocato per analizzare le conseguenze e l’impatto sulle aziende dei divieti di circolazione che coinvolgono un parco veicolare che ancora oggi risulta essere il più vasto tra quelli indicati come inquinanti.
Si tratta infatti di sostituire in un colpo solo 160.000 (solo in Lombardia) veicoli commerciali inquinanti con altrettanti ad impatto zero.
Posto che non esiste una tale disponibilità di veicoli, il rischio è che l’unico impatto che tale provvedimento potrà avere è quello della chiusura di migliaia di attività artigiane.
“Serve un’immediata rimodulazione degli interventi -afferma Adriano Bruneri Responsabile Regionale della CNA FITA Lombardia –ci sono le condizioni per raggiungere gli obiettivi posti dalle 4 Regioni, nel rispetto della salvaguardia ambientale e del diritto al lavoro. Consentire alle aziende di continuare ad essere operative anche nelle città soggette al provvedimento adottando poche deroghe ed in modo omogeneo e per poi permettere la graduale sostituzione dei mezzi nei tempi e nelle modalità adeguate con adeguate risorse disponibili, soprattutto per le imprese che svolgono attività di servizio ai cittadini e alla comunità, interventi urgenti o correlati a reperibilità e manutenzione di immobili o impianti, trasporto merci in conto terzi, lavoratori residenti in luoghi non serviti da mezzi pubblici”.