Per la salvaguardia della salute dei cittadini devono essere adottate tutte le misure necessarie e CNA condivide l’esigenza di sospendere qualsiasi attività che non rientra nella fornitura di beni e servizi essenziali per la comunità. È un sacrificio che la Confederazione, le imprese, i lavoratori e i cittadini sono pronti a sostenere con responsabilità per sconfiggere un nemico invisibile.
Con il medesimo senso di responsabilità, CNA ha comunque interpretato i bisogni delle imprese sottoponendo al Governo questioni critiche da affrontare per non creare ulteriori disagi, nell’interesse della collettività. Molte delle richieste presentate da CNA hanno trovato applicazione nel decreto del 22 marzo scorso.
In particolare sono stati concessi 3 giorni (fino al 26 marzo) per favorire la sospensione ordinata, per consentire alle imprese di porre in essere tutte gli interventi indispensabili alla chiusura degli impianti, alla gestione del personale, dei clienti e fornitori, di evadere gli ordini.
Inoltre, è stata accolta la richiesta di consentire lo svolgimento delle attività non ricomprese nell’allegato 1 al Decreto ma accessorie a quelle essenziali indicate nell’elenco ATECO.
Per dichiarare che si prosegue nell’attività lavorativa perché è funzionale ad assicurare la continuità della filiera di un’altra azienda a cui è consentita l’attività di cui all’allegato 1 del DPCM 22/03/202 è necessario inviare la richiesta autorizzazione al Prefetto della Provincia di Pavia a protcivile.prefpv@pec.interno.it specificando nell’oggetto DPCM 22 marzo 2020 – comunicazione attività
Questa comunicazione è necessaria per tutti coloro che non possono interrompere la loro attività in quanto espressamente richiesto da uno o più clienti.
Viene inoltre consentita l’operatività a quelle imprese che si stanno riconvertendo per la produzione di mascherine e dispositivi per la salute.
Le attività espressamente autorizzate in forza dell’art. 1 lettera a) del D.P.C.M. del 22 marzo 2020, non devono fare alcun tipo di formale adempimento.