Il punto della situazione.
Per far fronte all’epidemia da Covid-19, Parlamento europeo e Consiglio, attraverso uno specifico Regolamento (UE 2020/698) hanno ritenuto opportuno prevedere un rinvio temporaneo delle verifiche in materia di revisioni dei veicoli.
Una scelta, quella assunta in sede europea, in linea con quanto già previsto nel mese di marzo dal legislatore italiano attraverso il cosiddetto Decreto “Cura Italia”, con il quale si autorizzava fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre a revisione entro il 31 luglio 2020.
Le disposizioni sopra citate apparivano comprensibili, in quanto introdotte in un frangente di dilagante emergenza sanitaria.
Tuttavia, da diverse settimane la proroga in questione non sembra più sorretta dall’iniziale giustificazione. L’obbiettivo, a questo punto, dev’essere quello di far ripartire con ordine il mercato delle revisioni.
Ad oggi l’Italia, in qualità di Stato membro dell’Unione europea, è uno dei pochi paesi che non ha fatto ricorso alla clausola di esonero dall’applicazione della proroga prevista dall’Europa: quasi tutti gli stati membri sono andati in deroga a tale norma, riprendendo la normale attività di revisione dei veicoli. In quest’ottica il nostro Paese si trova totalmente disallineato a quanto accade nel resto d’Europa.
Un altro aspetto che non va trascurato è il fatto che lo slittamento delle scadenze ah rallentato l’ordinario avanzamento del lavoro che normalmente si sviluppa nel corso dell’anno: i centri revisione, che sono restati immotivatamente impossibilitati a svolgere il loro lavoro nel periodo di lock down, si troveranno a dover gestire, in autunno, un consistente carico di partiche, col conseguente rischio di “ingorghi” e ritardi nella gestione delle stesse.
In tutto questo il tema principale resta sempre la sicurezza di tutti coloro che i mezzi li utilizza per lavorare, fare la spesa, vivere.
Va considerato infatti che con la ripartenza di grossa parte delle attività economiche, sono ripresi anche gli spostamenti delle persone con il conseguente riversamento sulle strade di molti veicoli con la revisione scaduta.
Appello ai cittadini
“Il consiglio che ci sentiamo di dare agli utenti è quello di rispettare le scadenze originarie della revisione”: sarà impossibile recuperare tutte le revisioni “sospese” nel periodo di lock down entro i termini prescritti.