In data 14/03/2020, il Governo ha siglato il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Il documento definisce le misure di sicurezza che le imprese devono adottare per garantire la massima tutela dei propri lavoratori, nel fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto.
Come riporta l’accordo: “La prosecuzione delle attività produttive può infatti avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione”. Il trattato si compone di tredici disposizioni, tra cui: l’obbligo di rimanere presso il proprio domicilio in presenza di febbre (oltre i 37,5°) o altri sintomi influenzali, la possibilità di effettuare controlli all’ingresso sulla temperatura corporea del personale dipendente, l’obbligo di utilizzare DPI qualora non possa essere garantita la distanza interpersonale di almeno un metro, l’obbligo di contingentare gli spazi comuni, ecc.
Il protrarsi dell’emergenza sanitaria e le sollecitazioni da parte delle associazioni imprenditoriali hanno portato, l’Autorità Garante a fare chiarezza in merito al comunicato del 02/03/2020, dove invitava le imprese a non raccogliere dati personali tramite iniziative “fai da te”.
Lo stesso Presidente dei Garanti europei ha ricordato come il G.D.P.R preveda le basi giuridiche per consentire ai datori di lavoro e alle Autorità sanitarie competenti di trattare i dati personali nel contesto di epidemie, senza la necessità di ottenere il consenso dell’interessato.
Le aziende potranno, quindi procedere con la raccolta dei dati in oggetto, fermo restando l’obbligo di informare i soggetti interessati e di designare un numero ristretto di soggetti autorizzati al trattamento.