Il primo settembre non ci sarà l’annunciato passaggio dei canali nazionali alla codifica MPEG4 in quanto Emittenti e Governo si sono resi conto dell’impossibilità di rispettare le scadenze precedentemente definite.
Il MiSE ha presentato un progetto di rimodulazione delle scadenze fissate in precedenza. Il nuovo cronoprogramma definito a livello governativo sembrerebbe fissare due tempi:
- passaggio a MPEG4 (previsto per settembre 2021) rinviato al 2022
- passaggio al DVB-T2 a partire dal 2023.
MPEG4
Secondo il nuovo cronoprogramma il passaggio a MPEG4 non dovrebbe iniziare prima del 15 ottobre anche se solo come mero invito alle emittenti ad anticipare volontariamente il passaggio in MPEG4 per i primi canali.
L’obbligo di spegnimento di MPEG2 sarà affidato a un successivo provvedimento da emanarsi entro fine 2021, spostando, in altri termini, il passaggio “obbligatorio” a MPEG4 per i canali TV al 2022 (forse “gennaio-marzo 2022”).
La Rai ha confermato di voler passare i canali “specialistici” in MPEG4 il 15 ottobre, mentre gli altri resterebbero in MPEG2 fino a data da destinarsi.
DVB-T2
Lo slittamento dell’MPEG2 mette in discussione la scadenza relativa allo spegnimento del sistema trasmissivo DVB-T a favore del DVB-T2, originariamente previsto per il 30 giugno 2022. Questa scadenza, secondo i piani del Ministero, slitterebbe di almeno sei mesi, quindi a partire dal 1 gennaio 2023.
Unica conferma rimarrebbe quindi la cessione della banda 700 MHz alla telefonia, fissata per il 1 luglio 2022.