Nell’articolo 92 del Decreto Cura Italia si dispone un rinvio delle revisioni in scadenza a luglio 2020 fino al 31 ottobre c.a., con un fermo attività di 6-8 mesi che costringerebbe centinaia di centri alla seria valutazione di una cessazione dell’attività:
- Venendo meno l’attività di revisione dei veicoli, viene a mancare l’indotto del lavoro di officina necessario alla messa in sicurezza del veicolo. Un ulteriore aggravio per la sopravvivenza di questo tipo di attività.
- Per quanto riguarda la sicurezza stradale, si sta parlando di una proroga delle scadenze che in alcuni casi consentirebbe la circolazione a veicoli non revisionati da 7/8 mesi rispetto ai termini ordinari.
- Un’altra considerazione riguarda la possibilità dei cittadini di recarsi presso i centri di revisione nei prossimi mesi. Ora che è stata prorogata la scadenza della revisione, lo spostamento del cittadino sul territorio sarebbe consentito o sarebbe, invece, passibile di denuncia?
- Non si comprende il disallineamento temporale tra quanto previsto per gli adempimenti fiscali (sospensione di tutti gli adempimenti fiscali con scadenza tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020) e quanto abbiamo visto per i certificati di revisione dei veicoli.
- Il revisionato medio mensile sostenuto dai centri privati si aggira intorno a 1,2 milioni di veicoli. Compiendo una semplice proiezione, si può facilmente intuire che tra settembre e ottobre 2020 si renderebbe necessaria la revisione di circa 9 milioni di veicoli. Ammesso che buona parte dei centri di revisione privati riescano a rimanere in vita fino a settembre, il sistema si troverebbe di fronte ad una richiesta di servizi assolutamente non gestibile.
Ricordiamo che sono interessate da queste disposizioni circa 9 mila centri di controllo, di cui il 93% sono micro imprese, oltre 25 mila occupati, che garantiscono ai cittadini 14 milioni di revisioni all’anno.
La nostra Associazione sta svolgendo un’azione di persuasione nei confronti della politica diretta all’introduzione di un principio di gradualità nella proroga delle scadenze per le revisioni dei veicoli leggeri (<3,5 tonnellate), al fine di rendere adeguate e proporzionate le misure adottate, garantendo in ogni caso la salute dei cittadini e mantenendo sicure le nostre strade.
Nel frattempo una recente circolare del Ministero dei Trasporti, del 23 marzo 2020 chiarisce le attività che NON sono rinviate:
- visita e prova e collaudo ed immatricolazione di veicoli da destinare ad attività connesse alla gestione dell’emergenza sanitaria e dei servizi pubblici di trasporto (autobus, mezzi di soccorso, ecc.);
- visita e prova ed immatricolazione di veicoli “con titolo” adibiti al trasporto di merci e di persone;
- visita e prova e collaudo e immatricolazione di veicoli adattati per la guida o per il trasporto di persone disabili;
- visite periodiche Atp limitatamente per i veicoli che effettuano, nel corrente periodo, trasporti in ambito internazionale;
- trasporto di merci in ambito extra UE: compilazione dei certificati che dichiarano l’avvenuta revisione periodica del veicolo pesante (veicolo a motore/veicolo rimorchiato) – Modello Cemt, Annex 6 ove si annota la proroga della scadenza della revisione in Italia.