CNA lancia una iniziativa a favore della mobilità sostenibile promuovendo un appello a Governo e Parlamento per migliorare la sicurezza stradale e assicurare il rispetto dell’ambiente, disegnando un efficace e moderno sistema di accertamento degli autoveicoli in circolazione.
I centri di revisione privati svolgono un ruolo strategico, circa 9 mila operatori (di cui il 93% rappresentato da micro imprese) con 25 mila occupati garantiscono ogni anno 16 milioni di revisioni per un fatturato superiore a un miliardo di euro. La revisione periodica dei veicoli è un sistema complesso che necessita di capillarità, prossimità e velocità nello svolgimento del servizio. Tutte caratteristiche assicurate dai centri di revisione privati.
CNA rileva, tuttavia, che il quadro normativo che regola il settore attraversa una evidente fase di disorientamento, penalizzando le imprese che operano nel pieno rispetto delle regole e rischiando di compromettere la sicurezza stradale.
Le criticità non si limitano a una legislazione obsoleta e incompleta. Si registrano, infatti, carenze organizzative degli uffici territoriali della motorizzazione che provocano una preoccupante dilatazione dei tempi per l’esercizio delle revisioni. Inoltre la precarietà del ruolo istituzionale delle Province si riflette negativamente sulla capacità degli uffici preposti al rilascio delle autorizzazioni e al controllo sul corretto espletamento delle attività dei centri di controllo.
La mobilità richiede sempre più un esigente livello di sicurezza e un efficace sistema di accertamento. Con queste finalità d’intesa con le Unioni interessate, CNA Servizi alla Comunità e CNA FITA, è stato predisposto un “position paper” e il relativo Appello “Il ruolo strategico dei centri di revisione per il rafforzamento della sicurezza stradale”, promuovendo iniziative a livello territoriale per la raccolta delle sottoscrizioni.
L’appello a Governo e Parlamento elenca cinque misure per costruire un efficiente sistema per le revisioni periodiche dei veicoli:
1- adottare il decreto ministeriale che estende le attribuzioni dei centri di controllo privati alla revisione dei mezzi pesanti, ricomprendendo anche i rimorchi, al fine di azzerare le lungaggini e le attese di natura burocratica;
2- estendere l’efficacia dell’autorizzazione a tutte quelle operazioni di collaudo che già oggi i centri di controllo sarebbero in grado di portare a termine in maniera autonoma;
3- efficientare i controlli necessari al rilascio delle autorizzazioni per l’esecuzione delle revisioni e per le successive verifiche in ordine al corretto svolgimento delle stesse, rafforzando il ruolo di supervisione generale agli uffici territoriali della motorizzazione;
4- dare piena attuazione alla nuova disciplina concernente gli ispettori dei centri di controllo privati, rendendo i percorsi formativi il più possibile aderenti alle attribuzioni riconosciute;
5- aggiornare le tariffe per le revisioni, tenuto conto del lavoro svolto, delle accresciute professionalità e degli investimenti realizzati in ordine alle strutture e alle attrezzature impiegate.
In una nota del segretario nazionale Sergio Silvestrini si legge “Abbiamo di fronte sfide complesse ed impegnative, che richiedono il coinvolgimento di tutti i livelli della Confederazione. Soltanto in questo modo possiamo rafforzare l’azione di rappresentanza e accrescere la capacità di condizionare il decisore politico”.
CNA Pavia si è già adoperata a diffondere l’appello a tutti i parlamentari eletti nella circoscrizione provinciale ed alle istituzioni provinciali.
Nei prossimi giorni cercheremo di coinvolgere gli imprenditori dei centri revisione organizzando un momento di incontro nel quale si dibatteranno i punti del position paper, cercando un confronto con i rappresentanti delle istituzioni che si renderanno disponibili al dialogo.
Per info Carlo Ventura – 0382 433130 – c.ventura@cnapavia.it