
Restauro e interventi conservativi su immobili di interesse storico e artistico. Credito d’imposta al 50 % fino a 100.000 euro.
Il decreto Sostegni bis, all’articolo 65-bis ha introdotto il Fondo per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico.
Vediamo come funziona:
Credito restauro interventi interesse storico e artistico
A valere sulle risorse del Fondo, alle persone fisiche
- che detengono a qualsiasi titolo gli immobili
- per le spese sostenute negli anni 2021 e 2022
- per le spese sostenute per la manutenzione, la protezione o il restauro degli immobili
è riconosciuto un credito d’imposta al 50% degli oneri rimasti a carico delle medesimo persone fisiche, fino ad un massimo di 100.000 euro. Il credito può essere usato in compensazione oppure è possibile cederlo (anche parzialmente) ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
Le condizioni sono:
- il credito d’imposta spetta a condizione che l’immobile non sia utilizzato nell’esercizio di impresa.
- non è cumulabile con qualsiasi altro contributo o finanziamento pubblico
- non è cumulabile con la detrazione per le spese sostenute dai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro delle cose vincolate di cui all’art. 15, comma 1, lettera g) del TUIR (DPR 917/86)
Con decreto del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, saranno stabiliti i criteri e le modalità di gestione e di funzionamento del Fondo, nonché le procedure per l’accesso alle sue risorse, in conformità a quanto previsto dal presente articolo.
Fondo restauro interventi interesse storico e artistico
In particolare, l’articolo 65-bis prevede che nello stato di previsione del Ministero della cultura è istituito il Fondo per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico soggetti alla tutela prevista dal codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, che costituisce limite massimo di spesa.
Il Fondo è finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare di interesse storico e artistico anche in ragione della crisi economica determinata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19. Ricordiamo che come CNA avevamo presentato già lo scorso anno un apposito emendamento, con una dotazione di spesa ben superiore. Va comunque valutato positivamente perché per la prima volta viene stabilito un fondo specifico.
Sarà nostro impegno fare in modo che il Fondo sia dotato di risorse superiori nel tempo.