Esprimiamo forti preoccupazioni per la grave situazione pandemica e per i ritardi organizzativi delle risposte della politica e della pubblica amministrazione.
“Un nuovo lockdown totale sarebbe economicamente e socialmente insostenibile: andare avanti con rigore, disciplina, rispetto delle normative anti-covid e delle indicazioni medico-sanitarie, a costo di irrigidire controlli e sanzioni per tutti coloro che non usano i dispositivi e favoriscono assembramenti. Ma occorre andare avanti” queste le prime parole del nostro Presidente, Marialisa Boschetti.
Su scuola e traporti pubblici gli errori sono stati troppo gravi. La domanda che ogni giorno migliaia di artigiani e piccoli imprenditori si pongono è come sia possibile correre di nuovo il rischio di chiudere i battenti dopo mesi trascorsi ad attrezzarsi, a definire e ad assumere stili comportamentali conformi a tutela della salute dei lavoratori e dei clienti: “Manifattura, trasporti, botteghe, ristoranti, pub, parrucchieri, estetiste, palestre tutte le imprese lombarde che rappresentiamo hanno sviluppato misure e spese straordinarie per conformarsi alle Linee Guida stilate da Governo, parti sociali ed esperti. Proprio per andare avanti. E poi, da settembre, con la riapertura delle scuole, tutto è di nuovo cambiato” osserva Boschetti, che aggiunge: “Il concetto di attività essenziale è scivoloso. Il lavoro è essenziale per tutti. Se un pub attua con rigore le misure anti-Covid evitando in ogni modo gli assembramenti e limitandosi al servizio al tavolo, perché deve chiudere ore ed ore prima del tempo?”.
“L’istruzione delle nuove generazioni è la cosa più cara che abbiamo, come cittadini e come imprenditori. Lungi da noi l’idea di sospenderle. Ma perché non si è scelto di sfruttare tutto l’arco della giornata per alleggerire la presenza in aula? Perché non scaglionare cronologicamente le lezioni alleggerendo il trasporto pubblico locale? Perché non integrare le corse dei mezzi pubblici con taxi ed Ncc privati, seriamente in difficoltà e pronti a dare una mano nelle città e nei piccoli comuni? Approfittiamo di questo periodo di didattica a distanza per organizzare orari e trasporti che evitino assembramenti fuori dagli edifici scolastici”.