Negli ultimi giorni un’azienda di smaltimento di rifiuti di Mortara è rimasta coinvolta in un incendio, provocando diversi disagi per i cittadini residenti nel comune e nei territori circostanti.
Come CNA esprimiamo preoccupazione sullo stato dei sistemi di controllo, che dovrebbero impedire o almeno prevenire i rischi derivanti dal trattamento dei rifiuti e limitare le conseguenze sull’ambiente e sulla salute.
Da diversi anni CNA si impegna a ridurre il numero di adempimenti amministrativi e burocratici imposti dalla legge per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti da parte delle piccole imprese. Chi produce rifiuti deve sostenere anche i costi di funzionamento dell’Albo Gestori Ambientali e rispettare il sistema Sistri, che prevede obblighi di comunicazione tra produttori, trasportatori e smaltitori per evitare che i rifiuti vengano dispersi o cambino proprietà. Tuttavia, queste risorse a carico delle imprese non sono sufficienti a finanziare i controlli necessari per evitare incidenti ambientali.
La legislazione attuale inoltre incentiva le imprese che trattano i rifiuti al recupero e riciclaggio con la re-immissione nel ciclo produttivo dei rifiuti stessi. Quindi non ci dovrebbero essere vantaggi o risparmi a smaltire non correttamente i rifiuti, ma con questi incidenti sembra che la catena virtuosa del recupero si sia spezzata.
Quello che manca non sono quindi le norme, ma un sistema di controlli che impedisca di superare i quantitativi stabiliti e di provocare disastri ambientali.
Tocca alla magistratura indagare su quanto è accaduto, dando certezze ai cittadini e alle imprese che questi fatti non si possano ripetere in futuro.
Come CNA invece, continueremo a batterci per ridurre la burocrazia ambientale e per fare in modo che l’elevato numero di normative alle quali le imprese devono attenersi, con costi spesso elevati, serva a privilegiare un sistema di controlli e verifiche reali e non solo cartacee.
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